Le 12 abitudini dei vegani altamente efficaci

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A mio modesto avviso, essere un vegano altamente efficace non è innanzitutto una questione di essere vegano fino all’ultima cellula, ma si tratta piuttosto di comunicare in maniera tale da aprire la maggior parte dei cuori e delle menti in direzione di abitudini alimentari e di uno stile di vita più compassionevoli. Qui la mia lista delle dodici abitudini per vegani altamente efficaci.

  1. I vegani altamente efficaci sanno mettersi nei panni delle persone con cui stanno parlando. Sanno che le altre persone possono essere significativamente diverse da molti punti di vista. Possono avere motivazioni e interessi diversi, modi diversi di affrontare i cambiamenti e le sfide. Per questo…
  2. I vegani altamente efficaci sono in grado di adattarsi facilmente. Sono in grado di adeguare il modo in cui parlano e quello di cui parlano al loro pubblico. Non sono dogmatici nel loro approccio. Sanno di non avere un obbligo morale di presentare il veganismo come un obbligo morale.
  3. I vegani altamente efficaci incoraggiano qualsiasi passo che le persone intraprendono. Sanno che il cambiamento avviene in maniera graduale. Per questo, i vegani altamente efficaci si concentrano sulle cose buone che le persone stanno già facendo invece che su quelle che ancora non fanno.
  4. I vegani altamente efficaci non si preoccupano della purezza. Sanno che concentrarsi sulla purezza, sia nei confronti di se medesimi che degli altri, non è producente. Vogliono far apparire l’essere vegano come qualcosa di quanto più accessibile, semplice e attraente possibile. Sanno che mangiare in maniera più compassionevole non è una questione del tipo “o… o”, “bianco o nero”, “ora o mai”. Vogliono aiutare le persone a fare il primo passo piuttosto che l’ultimo.
  5. I vegani altamente efficaci non hanno bisogno di avere ragione. Si concentrano piuttosto su quello che funziona. Questo è il motivo per cui si trovano raramente a dibattere o discutere. Sanno che, oltre a offrire argomenti a favore, possono condividere informazioni pratiche, ricette, oppure una prova di assaggio (ad esempio, cucinando per gli altri).
  6. I vegani altamente efficaci sanno ascoltare. Sanno che saper ascoltare è essenziale a permettere una reale comunicazione. I vegani altamente efficaci sanno, quindi, quando porre domande e quando rimanere in silenzio. Sono amichevoli e hanno senso dell’umorismo. Sanno che il processo delle loro conversazioni è spesso più importante del loro contenuto.
  7. I vegani altamente efficaci ricordano come fosse non essere vegani – non soffrono di amnesia vegana. Sanno che mangiavano prodotti animali e che erano potenzialmente sordi nei confronti degli argomenti a favore dei diritti animali, sebbene questi fossero formulati in maniera chiara. Per questo, sono pazienti e comprensivi.
  8. I vegani altamente efficaci sanno che il cambiamento mentale può avvenire dopo il cambiamento comportamentale. Per questo, non danno importanza al fatto che le persone comincino il loro cammino vegano per motivi di salute o per qualsiasi altra ragione.
  9. I vegani altamente efficaci sono umili. Sanno di non essere perfetti. Sanno che le altre persone possono fare grandi cose anche se non sono vegane. E sanno di non avere tutte le risposte.
  10. I vegani altamente efficaci hanno fiducia nelle persone. Sanno che la maggior parte delle persone vuole fare del bene e non vuole che gli animali soffrano. I vegani altamente efficaci sanno che il cambiamento richiede tempo. Sanno che una cosa importante da fare è quella di rendere più facile per le persone agire e mangiare in maniera compassionevole, fornendo opzioni vegane in maggior quantità e di migliore qualità.
  11. I vegani altamente efficaci capiscono l’importanza fondamentale del buon cibo. Applaudono lo sviluppo di nuovi prodotti, imparano a cucinare e sono d’ispirazione per altre persone, dicendo loro quanto sia spettacolare mangiare vegano.
  12. I vegani altamente efficaci non giudicano. Considerano il veganismo, al pari del processo di miglioramento nell’essere umani, un viaggio piuttosto che una destinazione, qualcosa che non si conclude mai e che può cominciare nel corso di una grande varietà di cammini, tutti diversi tra loro.


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Traduzione di Francesca Zeni

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