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Hai presente tutto questo parlare di rallentare? Non mi piace particolarmente, per lo meno non quando si parla di persone che vogliono cambiare e migliorare il mondo. Sono proprio quelle persone che devono essere rapide e produttive. Sono assolutamente a favore del fare le cose con calma se parliamo di occupazioni commerciali. Come disse Gandhi: “La velocità è irrilevante se stai andando nella direzione sbagliata”, ma le buone cause, le organizzazioni no profit, i fautori del cambiamento vanno di solito nella direzione giusta: che vadano quindi alla velocità della luce, e non rallentino!
Tuttavia c’è un ambito in cui sono convinto che quasi sempre andare veloce è sbagliato: formare delle opinioni. I forum, i social media – dove basta un secondo per fare un commento sarcastico – contribuiscono all’ ”opinione veloce”. È arrivata l’ora di un nuovo movimento: dopo slow food e “slow” tutto, permettetemi di presentarvi la slow opinion.
Gli opinionisti lenti sono consapevoli della complessità della vita e della società odierna ed è per questo che si rifiutano di formulare un’opinione prima di averci pensato bene ed essersi informati adeguatamente.
Ma l’opinione lenta va oltre il riflettere accuratamente ed informarsi, include anche l’empatia. Gli opinionisti lenti si chiedono: come sarebbe essere nei panni di quella persona? Quali argomentazioni sono importanti per loro? In quale posizione si trovano? È possibile che abbiano una buona ragione per dire, scrivere o fare questa determinata cosa? Che cosa mi sfugge in questa discussione?
Un vantaggio dell’opinione lenta, forse il più grande, è che riduce giudicare, condannare e offendere gli altri al minimo. L’opinione lenta si può applicare in quasi tutte le circostanze e con qualsiasi persona, incluse le celebrità e i politici. Del resto sono persone anche loro.
L’opinione lenta implica anche che possiamo rispettare il fatto che qualcuno non voglia decidersi immediatamente perché manca loro un quadro completo o non hanno avuto abbastanza tempo per pensare alla questione. Tale sospensione del giudizio non dovrebbe essere vista come indecisione, debolezza o mancanza di intelligenza, ma deve essere interpretata come una sorta di processo di maturazione necessario per giungere a una decisione qualitativa o a un’opinione saggia. Questa lentezza non può nemmeno essere vista come una neutralità ingiustificata o come il rifiuto di prendere posizione (anche se quest’ultima può essere di per sé una posizione onorevole). Questo vale anche quando parliamo di argomenti apparentemente ovvi. Ognuno di noi può pensare a questioni di questo tipo, ma, per esempio, nei miei giri è ovvio essere contro gli OGM, condannare certi partiti e certi politici, essere contro la religione ecc. L’opinione lenta si applica a qualsiasi domanda alla quale i progressisti credono di aver già trovato la risposta da secoli e dove sembra tabù anche solo riflettere o mettere in dubbio la domanda.
Ci sono altre cose che l’opinione lenta non è: non è la stessa cosa di parlare e fare riunioni in eterno e non deve necessariamente essere applicata a tutte le circostanze. Ci sono momenti in cui è cruciale farsi velocemente un’opinione, ed è l’unica cosa che si può fare. E capisco che ci sono ambiti in cui la nostra passione o la nostra esperienza ci porta all’opinione veloce.
L’opinione lenta ha degli svantaggi, il più grande è chiamato paralisi dell’analisi: pensare troppo, cercare di tenere in conto troppe cose e quindi non giungere a una conclusione, o arrivarci troppo tardi. È il modo ideale per infastidire le persone, e arresterà e ritarderà ogni processo.
Ma quando l’opinione lente è fatta bene, è fantastica. Prova a immaginare che tutti, prima di scrivere o dire qualcosa, prendano a cuore l’opinione lenta. Immagina persone che in una discussione, non dicono sì o no troppo velocemente, danno il giusto peso alle loro emozioni, vogliono pensare in modo razionale, oggettivo e logico prima di tirare le conclusioni. Persone che vogliono essere informate e dicono “Lascia che ci pensi, ti farò sapere.” Persone che chiedono: “Puoi consigliarmi un buon articolo su questo argomento?” e che sono onesti con se stessi e disposti a cambiare idea. Persone che non fanno solo affermazioni, ma anche domande e quando fanno affermazioni, metteranno un “è solo la mia opinione” qua e là, non tanto per dire, ma credendoci veramente.
Credo che il movimento vegan possa trarre enorme beneficio dall’opinione lenta e dalla riflessione profonda. Ci aiuterebbe a giudicare di meno sia le persone dalla nostra parte, sia quelle contrarie, a evitare il dogma caratteristico di una grossa parte del nostro movimento e a essere aperti a nuove idee.
Traduzione di Eugenia Albano